Il bollettino

PARROCCHIA di LOZZO di CADORE (BL) – Numero unico: NATALE 2024

BUON NATALE DEL GIUBILEO DELLA SPERANZA

Sono arrivato all’ultimo momento per scrivere quello che nelle mie intenzioni dovrebbe essere l’articolo di fondo. Mi accorgo che i contributi arrivati da tante parti per questo numero sono diversi e non voglio tagliarne neanche uno. Avrei voluto parlarvi del Natale vicino, del Sinodo dei Vescovi, del cammino faticoso della nostra Diocesi e delle nostre parrocchie con le linee del Vescovo in accordo con i due Consigli Diocesani (Pastorale e Presbiterale) e infine del prossimo Anno Santo o Giubileo 2025 chiamato della ‘Speranza’.
Mi accorgo che il cammino diocesano e il Sinodo non sono in contrasto tra di loro ma convergono. Per troppo tempo come cristiani e anche some pastori abbiamo fatto finta che tutto andasse bene, che i problemi si sarebbero risolti da soli, certamente con l’aiuto del Signore, che bastava ripetere le stesse cose che si facevano nel passato. Praticamente la politica dello struzzo, con la testa sotto la sabbia. Se si parla di coinvolgere i laici anche nei ministeri riconosciuti, non è perché noi preti ci siamo accorti e ci siamo rassegnati a farci aiutare per non scoppiare ma perché ogni cristiano, in quanto battezzato, è responsabile della sua comunità.
Se le previsioni indicano che per tutte le parrocchie di Auronzo e dell’Oltrepiave nei prossimi anni rimarranno al posto di quattro preti, al massimo due, occorre veramente iniziare a collaborare anche tra parrocchie superando insieme al secolare campanilismo la paura di perdere la propria identità. In fondo non è Sinodo (camminare insieme) anche questo? E qui si innesta il Giubileo della Speranza. Per gli Ebrei capitava ogni 49 anni quando le terre ritornavano agli antichi proprietari e gli schiavi per debiti riacquistavano la libertà. Per i cristiani dopo il 1300 ogni 50 anni e ultimamente ogni 25 perché ogni generazione potesse goderne i frutti, il Perdono dei peccati, l’indulgenza del Signore, soprattutto la Speranza che ci viene da Gesù, nostro Salvatore venuto e, soprattutto, rimasto in mezzo a noi. Diamogli più spazio e condividiamolo con gli altri.

Buon Natale!
il parroco, don Osvaldo