150 anni …

150° DELLA PARROCCHIA

Venas, Cibiana, Vodo, Perarolo, Selva, Pescul, San Pietro, Lorenzago e Lozzo sono le comunità del Cadore che 150 anni fa videro l’elevazione delle loro realtà religiose al rango di Parrocchia.

Il 1° marzo 1857, Lozzo allora curazia autonoma dal 1666, diventava con la bolla del vescovo Giovanni Renier, parrocchia. Il curato Matteo Martini che aveva la cura delle anime già dall’ottobre del 1837, ne fu anche il primo parroco. Di lui si affermò che fu uomo austero e venerando; irreprensibile nei costumi, zelantissimo nel ministero, caritatevolissimo coi poveri. Nel giugno 1872, reso oramai impotente dai gravi acciacchi che pativa fin da qualche anno, rinunziò il benefizio e si ritirò a vita privata a Dosoledo, dove morì il 27 luglio successivo. Seguirono il dotto Gaetano Monti, divenuto anche Arcidiacono del Cadore, pur continuando a risiedere a Lozzo, l’amato don Vincenzo Da Rin, che molto si adoperò in paese. Fu suo successore don Pietro Costantini, il quale fu testimone dei terribili anni della guerra ed inoltre del voto fatto in quei tragici momenti dalla comunità per l’erezione della nuova chiesa. Chiesa che non riuscì, pur adoperandosi con tutte le forze a vedere ultimata. Fu poi don Elio con grande sforzo di energie a benedire il nuovo e discusso tempio (1973) e a consacrarlo nel 2000. A lui è succeduto l’attuale don Osvaldo Belli che sta cercando di portare a termine i molti lavori rimasti in sospeso, la nuova canonica, le sale ai piani superiori della parrocchiale e il restauro del tempietto di san Rocco.

Noi il nostro 150esimo lo abbiamo celebrato così

Il 150° dell’elevazione della nostra comunità religiosa a Parrocchia ha avuto durante l’estate molti momenti di riflessione, di celebrazione e di festa.
Dopo il ricordo nella data ufficiale del 1° marzo, varie sono state le Sante Messe celebrate con solennità e con la partecipazione di sacerdoti in diversi modi legati alla nostra parrocchia. Ha iniziato don Mariano, pievano di san Vito e nativo di Lozzo, con la festa del nostro patrono, un’omelia, la sua, tutta incentrata sul valore della Parrocchia come scrigno di persone dotate ognuna di doni diversi e preziosi. Qualche giorno dopo, don John Baldovin, cattedratico residente negli Usa, ha celebrato la Santa Messa, partendo da un ricordo personale ed ha fatto un forte richiamo alla necessità della fiducia in Dio, la sua celebrazione dell’Assunta è stata impreziosita dalla partecipazione della Corale Gregoriana di Mestre. Un ricordo ha accompagnato anche la celebrazione a Prou di don Paolo Cavallini già capellano a Lozzo con don Pietro, il giorno 16 agosto per il 150 anni dell’erezione della chiesa di San Rocco.
La Parrocchia non ha dimenticato anche i tanti lozzesi che hanno lasciato la loro casa, quest’anno, infatti, la tradizionale festa dell’Emigrante, patrocinata dalla Magnifica Comunità del Cadore, si è svolta in paese. Alla Santa Messa vi hanno partecipato emigranti rientrati da molti paesi, ne è seguita una cerimonia in Municipio e un pranzo.
La celebrazione dell’Ottava di Rosario, e la tradizionale processione della Vergine per le vie del paese, ha registrato la presenza dell’Arcidiacono del Cadore don Marinello e di vari sacerdoti della Forania.

Da ultima la messa nella Festa della Madonna della Salute alla chiesetta di Prou è stata celebrata dall’ultimo sacerdote che qui è stato presente come capellano di don Pietro e don Elio: don Renzo Sirena. Don Sirena ha elogiato la vivacità della Parrocchia.
Accanto alle cerimonie religiose vi sono stati vari importanti momenti musicali. Alcuni si sono tenuti presso il santuario di Loreto, (il maltempo però ci ha messo lo zampino). Ricordiamo perché forse un po’ più particolare quello con l’Ensemble Guarnirei di Giorgio Fiori. La particolarità è stata fornita dalla presenza, accanto ai validi musicisti che hanno proposto le Quattro Stagioni di Vivaldi, del disegnatore Fabio Vettori (e delle sue inconfondibili formichine). Egli ha realizzato in diretta alcune piccole tavole inspirate ai temi della musica. Due di queste sono state donate alla Parrocchia.
Una vera eccezione alla prassi si è avuta giovedì 9 agosto (vigilia di San Lorenzo) dove nella nuova chiesa parrocchiale si sono ascoltate“Divine armonie e concerti per occasioni solenni” musiche di A.Vivaldi, B.Galuppi, W.A.Mozart, D.Buxtehude, F.J. Haydn con il Complesso da Camera: “Gli Archi” ed Organo. Questa serata era inserita nella manifestazione degli “Organi Storici del Cadore”, il nostro organo storico purtroppo è muto da moltissimo tempo in attesa di un restauro. Non va scortata la grande cortesia e amicizia dimostrata dalla Schola Cantorum di Lorenzago che, alla Vigilia dell’Ottava di Rosario, ha proposto un bel programma di canti liturgici.

La festa principale, volutamente effettuata in una domenica normale, (23 settembre) ha avuto il significato di riunire tutti i parrocchiani in un unico abbraccio in una celebrazioni che non doveva prevedere grandi cose ma che è stata in tutte le sue manifestazioni perfetta.

La santa messa è stata celebrata dal Decano di Fassa e originario lozzese, don Giuseppe Da Pra ed è stata accompagnata dal canto dei tre cori presenti in parrocchia. E’ seguita la presentazione della ricerca “Lozzo, la storia, i pastori, le vocazioni di una piccola comunità” (una copia è stata regalata ad ogni famiglia),

e di seguito si è avuta l’inaugurazione della mostra che attraverso oggetti, foto ha dato testimonianza della comunità e del suo percorso. Una mostra veramente importante che ha giustamente inorgoglito i Lozzesi per i tanti pezzi esposti, alcuni mai visti, e alcuni sicuramente preziosi. Impossibile elencare ogni singolo paramento, croce, reliquario esposto con didascalie chiare e controllate. Le foto esposte hanno in ogni caso attratto la gente che in alcune di esse si è riconosciuta. La festa è proseguita con il pranzo comunitario, offerto da don Osvaldo e curato dal Comitato Turistico, di fronte alla nuova canonica che per l’occasione, finiti i lavori esterni, si era ben vestita di drappi rossi.

Tratto da articoli di Carla Laguna pubblicati sull’Amico del Popolo e sul Bollettino Parrocchiale