Notizie dal paese


Le Feste Natalizie le abbiamo celebrate anche questa volta con la consueta partecipazione, prima e durante. Volontari hanno abbellito le vie e le piazze con artistiche composizioni e il Comune ha fatto allestire in piazza l’albero di Natale con appropriata illuminazione condivisa anche con gli alberi già presenti. Una stella è spuntata anche sulla torre campanaria oltre al faro apposto dal Comune per illuminare il quadrante dell’orologio.


I bambini delle scuole ‘elementari’ preparati dalle insegnanti hanno donato un bel pomeriggio musicale e poetico alle loro famiglie venerdì 22 dicembre.
Per la parte spirituale le Messe delle domeniche d’Avvento sono state animate come gli anni scorsi dai gruppi di catechismo, la penultima dai vivaci bimbi della scuola dell’infanzia.
Anche se non è stato invitato nessun missionario appositamente per la nostra parrocchia ce ne sono stati prestati due da Auronzo (don Alfredo dal Messico) e da Lorenzago (don Jean dalla Costa d’Avorio) che si sono a disposizione per le Confessioni.
Qualche giorno prima ci eravamo preparati in un bel gruppo con la celebrazione comunitaria della Penitenza per concessione del nostro Vescovo.


La chiesa parrocchiale preparata con le stelle di Natale e gli abeti e soprattutto con il bel presepe artistico che Tiziano con i suoi preziosi aiutanti ci allestisce ogni anno con gusto.


Per l’Epifania i nostri Cresimandi hanno ripreso dopo tanti anni la tradizione de ‘la Bela stela’. Sono passati per le vie del paese cantando il motivo tradizionale ‘noi siamo i Magi de l’Oriente’ comune con molte varianti nella nostra zona. Le offerte che hanno ricevuto dalle famiglie sono andate assieme a quella della 3^ domenica per l’Avvento di Fraternità alla Caritas Diocesana per i poveri di Haiti, un’isola colpita da innumerevoli disgrazie.


La vigilia dell’Epifania abbiamo mantenuto la tradizione dell’acqua secondo il Patriarcato di Aquileia.


L’unica cosa che è mancata è stata la neve, ormai ci siamo abituati. Questi mesi sono stati secchi e con una temperatura relativamente mite. Un po’ di pioggia con qualche allerta è arrivata in marzo e tanta neve sopra i 1800 metri. I meteorologi prevedono poca fortuna per gli impianti di sci sotto i 2.000 metri e dissuadono dal progettare nuovi impianti e collegamenti sotto questa quota. Invitano a prepararsi fin d’ora ad accogliere famiglie che fuggiranno dalle città sempre più surriscaldate e invivibili per rifugiarsi in montagna stabilmente da cui lavorare a distanza con lo Smart working. L’unica condizione, per loro e anche per noi, non toglierci servizi come scuole, sanità e trasporti e, soprattutto, estendere la banda larga.  Nonostante tutto gli sportivi dello sci si sono divertiti lo stesso sulle piste aperte e ben preparate.


Venerdì 2 gennaio abbiamo celebrato una S. Messa di suffragio nel 20° anniversario della morte del Parroco don Elio Cesco. Discreta la partecipazione soprattutto di chi l’ha conosciuto e apprezzato. Intervenuto anche don Mariano Baldovin, da lui accompagnato all’altare.


Si è insediato anche il nuovo CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) istituto sorto quasi due decenni fa nel nostro paese con tanti mini-sindaci che hanno fatto gavetta dagli anni delle scuole medie. Sono state fatte regolari votazioni alle medie ed elementari e sono stati eletti i seguenti consiglieri: Angela De Sandre, Thomas Valmassoi, Martina Menia d’Adamo, Raffaele Marta, Riccardo De Luise e Tobia Migliorin per le elementari; Giovanni Marta, Massimo Vecellio, Eleonora Festini Cucco, Ilaria De Sandre, Matteo Pezone, Tommaso Cassol per le Medie. La giunta è composta da Matteo, Eleonora, Martina, Riccardo, Giovanni e Tobia e il sindaco eletto è risultato Giorgio De Coppi. Tutto è stato insediato solennemente all’auditorium comunale con la presenza dei loro insegnanti, compagni e famigliari sotto lo sguardo compiaciuto e incoraggiante del Sindaco di Lozzo, Alessio Zanella.


Con l’inizio di febbraio abbiamo celebrato le Giornate tradizionali della Vita e del Malato (o della Speranza). La prima domenica di febbraio abbiamo accolto e festeggiato i nati nel 2023, sono due, un bambino e una bambina, ma soltanto uno ha potuto intervenire.
Il tema proposto dalla Chiesa italiana per la 46^ giornata era: “La forza della vita ci sorprende. ‘Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?’”.
Abbiamo festa lo stesso alle famiglie, riprendendo l’immagine sempre suggestiva degli aquiloni. I figli che si lanciano, si guardano e si seguono con apprensione e poi si lasciano andare con speranza. Un quadretto con il ricamo impreziosito dal nome del festeggiato e un angioletto di ceramica alle due famiglie. Un grazie alle persone che ogni anno si impegnano a preparare questa festa e a solennizzarla, prima, durante e dopo.


Anche la giornata del Malato o della Speranza, la 32^, che quest’anno capitava proprio nella memoria della Madonna di Lourdes, è stata preparata con cura e attenzione da un gruppo di volontarie e volontari.
Il tema di quest’anno era: «Non è bene che l’uomo sia solo».

Curare il malato curando le relazioni. Mancando in questi ultimi anni gli ospiti della nostra Casa di riposo e quest’anno anche le suore, c’è sempre un po’ di timore su quale sarà la risposta all’invito inviato senza distinzione a tutti gli anziani. Molti hanno aderito anche dai paesani vicini e quasi una trentina hanno chiesto di ricevere il Sacramento dell’Unzione dei Malati. Era presente anche la Presidente Diocesana e alcuni rappresentanti centrali e locali dell’Unitalsi. Si è rinnovato il desiderio di riprendere gli annuali pellegrinaggi soprattutto a Lourdes e da quest’anno non soltanto con il pullman e l’aereo ma anche con il treno unendosi con il gruppo di Treviso all’inizio di settembre. È anche questa una iniziativa che aiuta a togliere la paura di questo Sacramento, detto ‘Estrema Unzione’ solo perché è l’ultima in ordine di tempo che il cristiano riceve nella sua esistenza dopo il Battesimo, la Cresima e gi Ordini Sacri se è chiamato al Diaconato, al Presbiterato e all’Episcopato.  Tutte le preghiere che l’accompagnano parlano di vita e di speranza e così il colore dei paramenti di chi celebra è il bianco.  La proposta per i malati impossibilitati a partecipare quel giorno alla celebrazione in chiesa è di invitare il Parroco che è lieto di portare questo conforto e di portare la S. Comunione, anche celebrando la S. Messa in casa in occasione di qualche circostanza particolare come anniversari, compleanni ecc.

Anche il nostro Vescovo ha celebrato più volte la Giornata del Malato, nei tanti ospedali della provincia. Da noi presso la RSA ‘Marmarole’ di Pieve di Cadore che senza dubbio, in questo momento, è la casa che ospita il maggior numero di infermi. Ha presieduto la Messa concelebrata con l’Arcidiacono e alcuni parroci e amministrato l’Unzione dei malati. Era venuto tra noi anche in prossimità del Natale per salutare il commissario straordinario Dr. Dal Ben, il personale e una rappresentanza degli ammalati dell’ospedale di Pieve dedicato a S. Giovanni Paolo II.


Due persone stanno preparandosi a diventare ministri straordinari della Comunione che porteranno a quanti la desiderano soprattutto nei giorni festivi. Un servizio che facevano le nostre benemerite Suore SMR ma che dobbiamo proseguire e garantire per il futuro. Non è un motivo di prestigio ma un servizio che rendono ai malati e a tutta la nostra comunità.


È arrivata anche quest’anno la Quaresima dopo un Carnevale un po’ accorciato. Iniziata con la Messa del Mercoledì delle Ceneri sempre molto partecipata è stata arricchita anche quest’anno da alcune iniziative preparate dalle parrocchie del Centro Cadore (da Domegge a Cibiana). All’inizio con una 24 ore di Adorazione eucaristica continua al Santuario del Cristo e poi con tre incontri a Calalzo con Don Massimo Vacchetti di Bologna su ‘La Confessione come via di pace’, a Valle con Dario Reda su ‘Ho incontrato Dio grazie al calcio’ e a Pieve con Costanza Miriano su ‘Una questione di fede. Come Cristo dà senso alla vita’, tutti molto vivaci a cui hanno aderito parecchi dei nostri. Tutto si è concluso con una Via Crucis all’aperto la sera di venerdì 22 marzo partendo dalla chiesa parrocchiale di Tai di Cadore.
Mercoledì 20 marzo su iniziativa di ‘Libera – Cadore’ c’è stata una Veglia di Preghiera per le Vittime di Mafie in S. Maria Nascente a Pieve di Cadore presieduta dal nostro Vescovo Renato seguita da una manifestazione in piazza Tiziano il giorno seguente.


Domenica 24 marzo, come ogni anno, ricorre la giornata ricordo per i martiri missionari, laici, preti, religiosi, vescovi, catechisti. Il giorno non è stato scelto a caso, è l’anniversario dell’omicidio del Vescovo di Salvador, Oscar Arnolfo Romero, mentre celebrava la Messa nella cappella dell’Ospedale. Ogni anno la lista si allunga specialmente in alcuni paesi dove essere cristiani e mostrarsi cristiani, entrando in chiesa la domenica per la Messa, è pericoloso. Pensiamo alla Nigeria e ad alcuni paesi dell’Africa, alla Turchia, alla Siria senza dimenticare i posti dove è proibito perfino portare addosso croci o segni cristiani e possedere la Bibbia e altri libri religiosi.


In preparazione alla Cresima di solito si portavano i Cresimandi in qualche casa di spiritualità anche per più giorni di ritiro. Ricordiamo con nostalgia la Casa S. Cuore dei padri Cavanis a Possagno con la bella presenza di P. Raffaele e il Centro Papa Luciani a S. Giustina con alterni risultati. Quest’anno si è pensato di ripetere l’iniziativa di una decina fa portandoli a Villa S. Francesco del CIF a Facen di Pedavena con Aldo Bertelle e al Museo dei Sogni al Casonetto. Sono scesi con le catechiste e i loro genitori domenica 25 febbraio, trattenendo il fiato a causa della meteorologia dei giorni precedenti. Sono rimasti colpiti da quella testimonianza e l’hanno comunicato anche al Vescovo Renato salutandolo all’inizio della Cresima. Il Sabato precedente hanno animato la 1^ Messa festiva e si sono presentati ufficialmente alla Comunità parrocchiale. Oggi non si parla più di Soldati di Cristo ma di suoi Testimoni, in greco ‘Martiri’. I propositi e le promesse sono buoni non resta che mantenerli.


Infine domenica 10 marzo l’incontro con il Vescovo e poi la S. Messa della Cresima nella IV domenica di Quaresima, quella in rosa. Circondati dai loro padrini e madrine, dalle catechiste, dai famigliari giunti anche da lontano e da tutta la comunità, in una chiesa preparata a festa per l’occasione, accompagnati dai canti dei due cori parrocchiali uniti, con l’inevitabile emozione, hanno ricevuto dopo la rinnovazione delle Promesse del Battesimo, l’imposizione delle mani e l’unzione sulla fronte con ‘il sigillo dello Spirito Santo’ con lo scambio della pace. Le loro impressioni e le foto ricordo sul prossimo numero.


Il sabato successivo, 16 marzo, 13 nostri ragazzi e ragazze nel percorso che stanno facendo in preparazione ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana, completamento del Battesimo, hanno celebrato il Sacramento della 1^ Confessione o Penitenza o Riconciliazione. Numerosi i famigliari e i compagni che li hanno partecipato alla Celebrazione. Non è la prima volta che hanno ricevuto il perdono di Dio, soprattutto quando sono stati perdonati dai loro genitori, ma la prima volta nella forma sacramentale. È l’occasione per ricordare a tutti noi, soprattutto adulti, il bisogno di riconoscerci peccatori e non modo di dire, e di chiedere umilmente la grazia del perdono a Dio e alla Comunità. Non siamo giusti ma giustificati, non santi ma salvati. “Lasciatevi riconciliare con Dio”.

Stanno preparandosi alla Messa di 1^ Comunione che sarà celebrata domenica 12 maggio, Solennità dell’Ascensione del Signore e anche Festa della mamma, continuando a frequentare gli incontri di catechismo, prendendo famigliarità con la celebrazione della S. Messa soprattutto festiva. Non è vero, come qualche volta scritto sulle immaginette ricordo, che è la prima volta che incontrano Gesù. L’hanno, per grazie, già conosciuto e incontrato nel battesimo e nella preghiera. Sarà la prima volta che parteciperanno o celebreranno l’Eucaristia in modo completo, comunicando cioè mangiando il Corpo del Signore. Il modo che dovrebbe essere ‘normale‘ per tutti i cristiani. È previsto per loro un giorno di ritiro qualche settimana prima, non fuori ma in paese.


Godiamo per le diverse pubblicazioni di matrimonio affisse all’albo delle nostre chiese in queste settimane, annuncio di una ripresa dei Matrimoni celebrati in chiesa e nella Chiesa. Dopo qualche anno di gelate, dovute a tante cause, forse torna davvero la primavera e l’inverno se ne va.


Siamo contenti dei festeggiamenti che hanno circondato a Roma la nostra paesana, poetessa e scrittrice, Antonietta Laguna che ha raggiunto il traguardo del secolo.  Promettiamo di parlarne di più sul prossimo numero. Intanto facciamo il tifo per altre due sue coetanee che sono in vista dello stesso traguardo, augurando loro tanta serenità.


Al Parroco sono arrivati in omaggio alcuni libri opera di nostri paesani o che riguardano nostri paesani e paesane. Ne cito qualcuno:

– ‘Il Rosario della mamma in attesa’ con le meditazioni di Francesca Calligaro e illustrazioni di Grazia Fantozzi. La nostra paesana Francesca, insegnante in provincia di Modena, ora in pensione, me n’ha mandato alcune copie di cui ho fatto omaggio ad alcuni collaboratori. Su richiesta è disponibile a mandarcene altre copie, il ricavato andrà all’associazione ‘Apostoli della Pace APS’.

– ‘Dalla transizione alla conversione ecologica’ di don Luigi Ciotti e Mirta Da Pra.

– ‘Tra i fiori della Val d’Arzino’ di Giosuè Tosoni. L’autore, presbitero della Diocesi Concordia – Pordenone, ordinato da Papa S. Paolo VI a Roma assieme al Pievano di Vigo, don Renato, con incarichi importanti anche a livello nazionale, vi ha raccolto le preghiere pubblicate sul foglietto della sua parrocchia a Torre di Pordenone, ma ci interessa più da vicino un altro suo volume  dal titolo “Quello che mi ha dato non si vede”, (il titolo riprende la risposta data da una “nipote” – la nipote adottata – di rientro da Lourdes ad una sorella che le chiedeva con un atteggiamento provocatorio: “Come mai non sei ritornata guarita?”. E Lei, di nome Bertilla: “Quello che mi ha dato non si vede”, riferendosi ben s’intende alla Madonna. In esso come in un romanzo parla degli incontri con i suoi nipoti e delle discussioni sui vari temi che agitano le vicende della Chiesa) perché cita la frase di una persona che tanti di noi hanno conosciuto qui a Lozzo, Bertilla Tavan, morta non tanti anni fa dopo una vita da inferma in seguito ad un incidente automobilistico quando era una radiosa ragazza.

Così ne parla in un’intervista al settimanale diocesano: “Per questo, mentre i nomi di fatti e avvenimenti e persone a cui mi riferisco sono reali, quelli dei nipoti non corrispondono ai loro veri nomi. Ad eccezione di una, Bertilla, la dodicesima nipote. Anche i numeri sono importanti. Riguardo ai nipoti: dal romanzo risulta che ce ne sono undici, ai quali lei ha aggiunto Bertilla. Come mai? Le piaceva il numero dodici?
La ringrazio di questa domanda, perché mi permette di fare alcune chiarificazioni. All’inizio, non ho pensato al numero dodici, ero più preoccupato di inserire nell’elenco Bertilla, per la sua storia speciale alla quale ero particolarmente affezionato.Poi però, dato il valor simbolico del numero dodici, mi sono detto: “Guarda un po’, dodici nipoti come i dodici apostoli”.


Tanti, troppi funerali in questo inizio d’anno. Abbiamo accompagnato in chiesa e nell’ultimo viaggio tanti nostri fratelli e sorelle, con la preghiera di suffragio per loro e di conforto per i loro famigliari. Pur con il dispiacere dell’addio costatiamo che nei nostri paesi perdura l’impegno di tante famiglie di mandare un proprio rappresentante al Funerale o almeno al Rosario nella sera prima.