Notizie dal paese


Della Messa solenne celebrata a Lozzo la sera di domenica 14 luglio dal prete novello, Don Stefano Da Rin Zanco, ordinato a Colonia nella Solennità del S. Cuore di Gesù abbiamo già scritto ampiamente nel numero estivo. In questo numero aggiungiamo le numerose foto scattate per l’occasione, è scontato che siano più osservate che gli articoli. Ringraziamo gli autori come anche il sig. Silvio Cabras di Calalzo che ha ripreso con la telecamera tutta la festa e l’ha riversata su un DVD.


Per un periodo di luglio l’edificio della nostra Casa di soggiorno per anziani ha ospitato un gruppo di giovani studenti di conservatorio, non solo italiani, per un corso di studio e di aggiornamento musicale. A tutte le ore sentivamo suonare all’esterno le prove dei vari strumenti. Alla fine, come ringraziamento, ci hanno offerto un lungo e articolato Concerto nel nostro Auditorium comunale. Per chi è rimasto fino alla fine è stata una piacevole serata. Speriamo di riaverli tra noi anche i prossimi anni.


L’ultima domenica di luglio un discreto gruppo di persone tra paesani e ospiti si sono trovati per la tradizionale Messa in suffragio di tutti i caduti in guerra e dei promotori defunti di questa opera. Non è mancata la preghiera per la pace e per la cura del Creato. Buona la partecipazione degli alpini, nostri e di sezioni di fuori. Come negli ultimi anni è stata preparata dai benemeriti volontari una gradita merenda.


Approfittando della riapertura del rifugio Ciareido, dopo anni di chiusura e dopo qualche intoppo, la Sezione locale del CAI ha organizzato lì una Festa per festeggiare i suoi 50 anni di vita. Con la S. Messa celebrata dal Pievano di Domegge, Don Simone Ballis invitato in assenza del parroco, in pellegrinaggio a Lourdes, e con i saluti delle autorità e del presidente Daniele De Meio. Presenti rappresentanti di Sezioni vicine. Doppi auguri ai giovani gestori del rifugio e ai Soci che avevano organizzato qualche giorno prima il giro del sentiero attrezzato ‘Amalio Da Pra’ sul lato settentrionale del Monte Ciareido.


Un grande pericolo per i nostri paesi di montagna è non vedere oltre l’orizzonte dei propri confini. Per questo ricordiamo un’altra volta con gioia la riapertura della chiesa parrocchiale di S. Nicolò a Perarolo, domenica 16 giugno, e circa un mese dopo, sempre con l’intervento del Vescovo Diocesano Mons. Renato Marangoni, la benedizione dei lavori di restauro e di rifacimento dello storico organo ottocentesco opera di Giacomo Bazzani nella chiesa arcidiaconale di S. Maria nascente a Pieve di Cadore domenica 18 agosto. L’organo era stato modificato come tanti altri anche nella nostra zona, con l’aggiunta del cosiddetto ‘auto organo’, invenzione di un prete milanese un certo Barbieri, togliendo e aggiungendo somieri, registri e canne, per cui per mezzo   di rotoli di carta perforati che, come la pellicola in una vecchia macchina fotografica passando da un rullo all’altro, si potevano riprodurre pezzi musicali d’autore e anche le parti rituali della Messa elaborate da celebri musicisti. Il motivo che aveva convinto i parroci a fare questa scelta la paura che venissero a mancare gli organisti e gli organi rimanessero muti.


Ricordo ancora il suono della marcia funebre di Chopin che GianPaolo il figlio del sagrestano Pietro Finotti inseriva all’entrata della bara in chiesa all’inizio dei funerali e le Messe cantate nelle solennità dal coro parrocchiale accompagnati alla tastiera da Cornelio Quariglio o da alcuni coristi del Coro Cadore guidati da GianPiero Genova, e di quando il sagrestano Pietro aprendo la chiesa una mattina ha trovato rovesciata una canna del principale. Il lavoro, reso possibile per una consistente offerta iniziale e poi con tanti altri piccoli e grandi contributi, compreso quello della CEI dall’8‰ previsto per questi lavori, è stato eseguito dalla Ditta specializzata Francesco Zanin di Codroipo.


La vera inaugurazione però, visto che il lavoro di montaggio non era ancora completo, è avvenuta una ventina di giorni dopo alla vigilia della Festa Patronale di S. Maria Nascente, sabato 7 settembre, con un solenne concerto tenuto dal Maestro Alessio Corti di Milano.


L’Arcidiacono, Mons. Diego Soravia, che ha avuto il coraggio di intraprendere questo lavoro come quello del riuscito restauro dell’interno della chiesa, unica nel suo stile,  con il nuovo impianto di illuminazione, di amplificazione e di videosorveglianza, unica nel suo stile, ha celebrato i suoi 50 anni di ordinazione sacerdotale in due momenti, prima sabato 14 settembre, giorno esatto dell’anniversario, con una S. Messa assieme ai confratelli della zona al Santuario del Cristo Crocifisso (era la Festa dell’Esaltazione della Croce) partecipata anche da tanti fedeli e poi il giorno dopo,  domenica 15 settembre, Festa dell’Addolorata, con una Messa in S. Maria Nascente con i fedeli di tutte le parrocchie di cui è pastore da più di 10 anni, con Pieve e Sottocastello anche Pozzale, Perarolo e Caralte. La Messa animata dal coro parrocchiale è terminata con i saluti dei rappresentanti del Consiglio Pastorale, del Comune, della Magnifica Comunità di Cadore e anche di una nipote, da parte dei famigliari grati per la coesione che don Diego ha saputo creare tra di loro. La Festa è proseguita con un rinfresco per tutti presso la canonica e con un pranzo offerto ai più stretti collaboratori presso il ristorante di famiglia a Presenaio di San Pietro. La preghiera e l’augurio è: tieni duro, caro Arcidiacono, nonostante l’età che avanza e relativi acciacchi e incidenti di lavoro.


Sabato 10 agosto festeggiato come ogni anno il nostro Patrono, San Lorenzo. È stato invitato dopo qualche esitazione il Vescovo emerito di Belluno-Feltre, Mons. Giuseppe Andrich, che invece ha accolto volentieri l’invito a presiedere la S. Messa. Coincidendo la festa con il sabato, non tutti i preti invitati hanno potuto intervenire, in compenso si è notata una discreta partecipazione anche di ospiti e di abitanti dei paesi vicini, attirati anche dall’annuale fiera. Alla sera l’ormai tradizionale Tombola organizzata dai nostri Donatori di sangue e tendone in piazza IV Novembre con i piatti preparati dalla Proloco ‘Marmarole’ e con le frittelle di Loredana.


Ha riaperto per due giorni il Mercatino Missionario con il ricavato devoluto alla Scuola del Togo in Africa.


Tante le iniziative promosse dalla Proloco, dalla Biblioteca e dal Museo della Latteria che hanno trattenuto tante persone di tutte le età. Proposte che continuano tutto l’anno nei vari contenitori che il nostro paese offre. Purtroppo non sempre sono pubblicizzate come meriterebbero e le relative locandine, anche se colorate, si perdono tra tutti gli avvisi sulle bacheche.


Il tradizionale concerto che la benemerita Associazione ‘Organi storici del Cadore’ offre a Lozzo si è tenuto quest’anno non nella prossimità di S.Lorenzo  ma qualche giorno dopo, venerdì 23 agosto. Purtroppo non l’organo Angelo Agostini ma con un clavicembalo e una viola da gamba alternata a un violoncello. Un appunto a proposito dell’organo: c’è ogni anno, scritto anche sull’opuscolo illustrativo dei concerti, il rimpianto di non poter godere più la voce di questo strumento che, a detta dei più anziani, aveva un bellissimo suono. Ho trovato in canonica due preventivi della Ditta Zanin richiesti tanti anni fa dal mio predecessore Don Elio Cesco, purtroppo non si parla del restauro di questo strumento ma di due tipi di organi moderni per la nostra nuova chiesa con un costo non indifferente.


Appena arrivato a Lozzo avevo chiesto un preventivo alla Ditta di Padova che ha restaurato l’organo di Francesco Comelli nella chiesa parrocchiale di Lorenzago e il costo non era eccessivo, dato che lo strumento non è stato manomesso tantomeno è stato aggiunto l’autoorgano. L’entusiasmo si è spento quando l’Economo Diocesano a cui avevo chiesto un parere se si poteva attingere al fondo speciale della CEI per l’8 x mille, vedendo nella foto della ex-chiesa le bianche sedie di plastica, con un gran sorriso, ha detto di lasciar perdere perché quel contributo è previsto solo per gli organi ad uso liturgico e non per i concerti. Si ipotizzava anche il trasferimento dello stesso nella nuova chiesa ma, anche prevedendo le difficoltà che sarebbero state avanzate dalla Sovrintendenza, a occhio e croce è difficile trovare una collocazione adeguata dello stesso. Naturalmente se qualche mecenate o benefattore amante della musica, del suo paese e anche della sua parrocchia, dal momento che l’organo è di proprietà parrocchiale, volesse iniziare una raccolta di fondi per il restauro, la parrocchia non si limiterà a guardare, ma certamente da sola non si assumerà l’onere completo per il restauro di uno strumento che suonerebbe quattro volte all’anno.


È di questi giorni la notizia che il M° Renzo Bortolot è stato rieletto Presidente della Magnifica Comunità di Cadore, lo storico e benemerito istituto preposto alla difesa e allo sviluppo dei valori delle popolazioni cadorine, spingendo a una maggiore collaborazione tra i diversi paesi. ‘Justitia et fide conservabitur’ è il suo motto e il suo programma.


La Carità è un’espressione essenziale della Chiesa assieme all’ascolto della Parola di Dio e alla Preghiera Liturgica e personale e ai Sacramenti. Come diceva un mio caro amico: sono le tre ruote indispensabili per far viaggiare l’Ape o il triciclo della Chiesa. Questo vale per ogni comunità cristiana, piccola o grande, per ogni famiglia, per ogni cristiano. In pratica per animare e promuovere la Carità, è stato fondato dalla Chiesa un Istituto specifico che è in continuità con quanto si faceva già in passato, pensiamo nei nostri paesi agli Istituti di Carità e ad altri enti sia religiosi che civili a cui erano intestati tanti edifici e fondi per le loro attività: sono le Caritas Internazionali, Italiana, Diocesana, Foraniale e Parrocchiale. Noi ne sentiamo parlare in occasione di eventi tragici che si susseguono come terremoti, epidemie e alluvioni, per soccorrere i superstiti e gli sfollati, o per le borse della spesa per le famiglie in difficoltà riempite ogni mese dal Banco Alimentare (per noi da Pasian di Prato – UD) e dalla buona gente o per le bollette pagate a chi non arriva a saldarle alla loro scadenza. Non ci si vuol limitare a questo, perché i problemi si ripresentano, ma si vuol risalire all’origine, alle cause del disagio.


Ecco allora i Centri di ascolto dove volontari, preparati, ascoltano le persone e le famiglie e insieme cercano di studiare per trovare soluzioni per risolvere i problemi alla radice, se è possibile. Per questo sono sorti in tutte le zone della Diocesi tanti centri di ascolto, tra gli ultimi due qui da noi: uno ad Auronzo per quel paese, il Comelico e anche Lozzo e Oltrepiave, e uno a Valle per il Centro Cadore, la Val del Boite e Ampezzo. Attenzione! Non esistono per dare l’elemosina spicciola e una pacca sulle spalle.  Poiché non molti li conoscono, pubblico qui i due recapiti con relativo numero di telefono. Intanto la Caritas Diocesana il cui direttore è il Diacono Francesco D’Alfonso, già stimato professore nelle nostre scuole superiori, ha aperto un nuovo corso, parte in presenza e parte on line, per preparare nuovi volontari per questa azione.
1. CdA Auronzo di Cadore – Piazza Santa Giustina 20, 32041 Auronzo di Cadore (BL).
Il Centro di Ascolto di riferimento per le persone della zona che da Lozzo di Cadore si estende fino ad Auronzo e a tutto il Comelico.