ESEMPI ATTUALI
Salvo D’Acquisto

Di carattere mite e silenzioso era attaccatissimo ai suoi ed amava la disciplina ed il lavoro. Maturò la sua personalità in scuole religiose e dal 1939 fece parte dell’Arma dei Carabinieri, segnalandosi sempre per attaccamento al dovere, dedizione al prossimo ed amore alla Patria. Le sue doti di bontà ed il senso cristiano della vita risplendono nell’atto eroico di Palidoro (Roma), allorché, Vice -Comandante della locale stazione dell’Arma, si offrì come vittima innocente per salvare la vita a 22 ostaggi che stavano per essere fucilati. Questo gesto cosciente di amore supremo, con cui a 22 anni, il 23 settembre 1943, chiuse la sua esistenza terrena, compendia e rivela le virtù del Servo di Dio, martire della carità.
Salvo D’Acquisto nacque a Napoli il 7 ottobre 1920. Nel 1939 si arruolò nell’Arma dei Carabinieri, segnalandosi per le sue qualità. Pur vivendo in un’epoca alquanto difficile era carico di ottimismo e gioia di vivere. Aspirava a formarsi una famiglia. Di lui si conservano ancora le bellissime lettere scritte alla sua fidanzata. Dopo l’8 settembre del 1943, un reparto di SS si era installato in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza sita nella Torre di Palidoro, presso la località di Torrimpietra. In tale caserma, la sera del 22 settembre, alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa, provocarono lo scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimase ucciso e altri due furono gravemente feriti. L’episodio, del tutto casuale, fu attribuito dai tedeschi ad un attentato dei partigiani.
La mattina dopo, il comandante del reparto tedesco, recatosi nella Stazione di Torrimpietra per cercare il comandante della locale stazione dei Carabinieri, vi trovò il vicebrigadiere D’Acquisto, al quale ordinò di individuare i responsabili dell’accaduto. Il giovane sottufficiale tentò senza alcun risultato di convincerlo che si era trattato solo di un tragico incidente. L’ufficiale tedesco fu irremovibile e promise una rappresaglia esemplare.
Poco dopo, Torrimpietra fu circondata e 22 cittadini innocenti furono rastrellati, caricati su un camion e trasportati presso la Torre di Palidoro. Il vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, resosi conto che stava per accadere l’irreparabile, affrontò una seconda volta il comandante delle SS, nel tentativo di ricondurlo ad una valutazione oggettiva dell’accaduto. La risposta fu: “Trovate i colpevoli”! Alle rimostranze del giovane sottufficiale, l’ufficiale nazista reagì in modo spietato. Gli ostaggi furono costretti a scavarsi una fossa comune, alcuni con le pale, altri a mani nude. Visto questo gesto Salvo D’Acquisto si autoaccusò come responsabile dell’attentato e chiese che gli ostaggi fossero liberati. Subito dopo la liberazione degli ostaggi, il vicebrigadiere venne freddato da una scarica del plotone d’esecuzione nazista. Aveva ventitré anni.
Papa Francesco in udienza con l’Arma dei carabinieri in piazza S. Pietro, ha messo in risalto la figura di questo servo di Dio con queste parole:
“Come non vedere sullo sfondo di questa storia drammatica e toccante, l’imitazione di Gesù che, inviato dal Padre per manifestarci il suo amore, ha dato la vita per liberarci dal potere della morte, ha preso su di sé le nostre colpe, si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e proprio per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Un atto che anche oggi rappresenta un monito di grande attualità, in un tempo inquinato dall’individualismo e dall’insofferenza nei confronti degli altri, oltre che dall’inasprimento di tante forme di violenza e di odio che vediamo nelle nostre città”.
E proprio al servizio svolto quotidianamente dai carabinieri nei diversi contesti sociali, il Papa ha fatto riferimento parlando di un impegno “a servizio della giustizia e della legalità”. “Vorrei dire che voi carabinieri siete chiamati non solo a “fare il vostro dovere”, applicando regolamenti e procedure, ma a rendere più giusta e umana la società”, aggiungendo che “l’affetto degli italiani per voi testimonia che queste non sono solo parole ma, grazie all’esempio di tanti di voi, sono realtà. Un affetto che nasce proprio dal senso di responsabilità e di dedizione, che vedono i carabinieri lottare contro ogni genere di illegalità, contro la criminalità organizzata , contro un senso di impunità a volte purtroppo radicato, contro la mentalità mafiosa, a svolgere compiti di carattere investigativo perché la menzogna venga smascherata, ad agire in luoghi di conflitto e in contesti internazionali per tendere la mano alle popolazioni locali, ma anche a quanti svolgono un prezioso servizio quotidiano sulle strade delle nostre città e negli angoli dei nostri quartieri: grazie per tutto quello che fate”.
Infine, l’invito” a non scoraggiarsi mai e a non cedete alla tentazione di pensare che il male sia più forte del bene, che al peggio non ci sia mai fine e che il vostro impegno sia inutile. Guardando a Salvo d’Acquisto, lasciatevi animare dalla passione per il bene”.