Dal bollettino

DAL BOLLETTINO PARROCCHIALE

A sei mesi dalla scomparsa di don Elio Cesco, parroco di Lozzo dal 1972, la Redazione del bol­lettino parrocchiale desidera ricordarlo con questo scritto.
«Caro don Elio, abbiamo cominciato a collaborare con Lei dal lontano ottobre del 1991 quando ci ha chiamati attorno al suo tavolo in Canonica e ha assegnato ad ognuno un suo compito da scuola: il Comune, la Civica, gli esempi di vita cristiana, il catechismo, le notizie del paese, la grafica ed i disegni.
In questi anni, pian piano, ci ha insegnato tanti piccoli segreti riguardanti il giornalismo il linguaggio semplice ed imparziale perché, ci diceva, il Bollettino parrocchiale deve entrare in tutte le famiglie e deve portare pace e serenità, mai polemica e critica. Lei ha sempre voluto un bollettino semplice, casereccio, cioè fatto e stampato in Canonica, qualcuno lo ha definito “con il profumo del pane fatto in casa appena sfornato” e subito distribuito gratuitamente alle famiglie.
Presi dalla nostalgia abbiamo sfogliato il Bollettino “sorpresa” del settembre ’97 da noi fatto come regalo per il 25° anniversario della sua presenza a Lozzo e siamo arrivati alla pagina dove è stampata una lettera inviatale da 23 ragazzi del paese in occasione del suo intervento al cuore del 1988 in cui veniva paragonato ad una macchina che va in officina per essere rimessa a nuovo per poter conti­nuare a funzionare e fare il suo servizio ancora per tanti anni.
Purtroppo nel gennaio 2004 la macchina si è rotta definitivamente con grande nostro dispiacere, perché non ci sembrava proprio così vecchia, anzi la vedevamo in buono stato e in grado di funzionare ancora per parecchi anni!Ora però abbiamo capito che così non era, noi sappiamo che questa sua macchina non è andata in rottamazione, ma si trova in uno spazioso garage, pieno di luce e di profumi ben lucidata e splendente come quelle costosissime macchine d’epoca che non tramontano ma si rivalutano con il passare degli anni!
Così vogliamo pensarla, finalmente vicino al Suo Creatore, e forse anche Lei, come noi, con un po’ di reciproca nostalgia».